Guido Trebo


Leggendo l’intervento su L’Adige di ieri della candidata Fiorio, emerge l’approccio di chi non ha mai governato e che quindi non tiene conto dell’analisi di tutte le dimensioni di un fenomeno. Ecco, quindi, che da un’analisi limitata può emergere solo un tono allarmistico, che sicuramente può trovare il consenso della pancia dell’elettorato, ma non può portare l’individuazione di soluzioni concrete, che possano comprendere tutte le diverse aree che il problema investe. In questo preciso caso, quindi, lo sguardo si ferma alla superficie delle cose, ignorando le dinamiche più profonde che regolano fenomeni complessi come il turismo e l’emergenza abitativa.


Vista di Arco dal Castello

L’overtourism è un tema serio e non possiamo far finta che non esista. Governare significa saper leggere anche gli effetti collaterali di un comparto economico così rilevante per il nostro territorio. Il punto, però, è che Arco non è solo turismo. C’è un tessuto economico che spesso viene dimenticato nei programmi politici, ad esempio l’industria e l’agricoltura. Settori che, pur restando più silenziosi rispetto al turismo, generano la maggior parte della ricchezza sul nostro territorio. In particolare l’industria, che offre posti di lavoro qualificati e ben remunerati, rappresenta una colonna portante insostituibile nel panorama economico locale, creando occupazione stabile e competenze che restano sul territorio.

Il turismo è fondamentale e va gestito con lungimiranza, non demonizzato. Arco è cresciuta grazie alla sua vocazione turistica, che ha radici profonde e che oggi attira visitatori da tutto il mondo. Ma non possiamo ridurre la complessità del tema a una questione di “troppi turisti”. Serve una strategia capace di integrare le diverse anime della nostra economia, sostenendo il turismo di qualità e allo stesso tempo tutelando le esigenze dei residenti.

Sull’emergenza abitativa, Fiorio cade nuovamente nella trappola del pensiero semplicistico: basterebbe bloccare gli affitti turistici e tutto si risolverebbe. Ma la realtà è ben più articolata. Ci sono cittadine e cittadini che vorrebbero affittare le proprie unità abitative a lungo termine ma sono spaventati dai rischi: morosità, burocrazia lenta, costi legali elevati e scarso supporto in caso di inquilini problematici. Sono queste paure che spingono molti proprietari verso gli affitti brevi o a lasciare gli appartamenti vuoti. Non si risolve certo tutto a colpi di vincoli o divieti. Eppure, da avvocata, Fiorio, dovrebbe aver appreso e fatto esperienza che la realtà è fatta di sfumature e non si presta sempre alla semplificazione. O forse se ne dimentica quando conviene… Chissà quante volte, personalmente o qualche suo collega, ha supportato un locatore in difficoltà nello sfrattare qualcuno.

Fiorio lamenta inoltre l’assenza di controlli comunali sugli affitti brevi, ignorando che questi controlli vengono già effettuati – con discrezione e serietà – segnalando le irregolarità e intervenendo laddove necessario. Appare quanto meno strano che, pur essendo consigliera comunale, non ne sia a conoscenza.

E infine, colpisce moralmente la sua sfiducia verso le cittadine e i cittadini di Arco, persone alle quali vorrebbe chiedere lei stessa la fiducia, nel sembrare convinta che dietro ogni appartamento affittato ai turisti ci sia una furbizia o una scorrettezza. Io, al contrario, continuo a credere che Arco sia abitata da persone oneste, che ogni giorno contribuiscono alla crescita della comunità. Lo percepisco parlando con chi vive qui, con chi lavora e con chi si impegna per il bene collettivo.

Le sfide che abbiamo di fronte richiedono equilibrio, visione e capacità di dialogo. Slogan e semplificazioni possono banalizzare problemi che invece richiedono capacità di analisi. Governare significa trovare soluzioni che tutelino la Comunità senza soffocare le opportunità. E questo è l’impegno che porto avanti ogni giorno, ascoltando davvero la Città e chi la vive.