Guido Trebo


Ritengo sempre una buona cosa che le persone possano poter manifestare la propria opinione e avere un dialogo costruttivo per sviluppare assieme il futuro della nostra Comunità. Sono rimasto tuttavia stupito per il fatto che la manifestazione di Civica Olivaia di lunedì scorso, davanti alla Sala Consigliare, sembrasse più un set fotografico che una reale richiesta di confronto.
Guarda il video: https://youtu.be/b3szPnDaIFE



Solitamente chi manifesta chiede quantomeno un incontro, in questo caso i 14 cittadini e cittadine Arco si sono accontentati di fare delle foto con i loro cartelli, facendo nascere il legittimo sospetto che non ci fossero grandi ragionamenti dietro alle singole parole scritte. Il dipinto contestato è stato presentato al pubblico sabato 28 settembre mattina e ampio spazio è stato lasciato alle domande dei cittadini e delle cittadine. Come mai nessuno dei 14 simpatici manifestanti si è presentato? In quell’occasione abbiamo avuto solo commenti positivi e qualche domanda sui futuri progetti che quest’acquisizione metterà in atto, se avevano delle perplessità sull’operazione quella era la sede opportuna per esprimerle. Certo, è più facile fare una foto con un cartello in mano piuttosto che argomentare la propria posizione davanti al pubblico!

Lo shooting dell’altra sera mi è parso un’operazione meramente elettorale condita con una buona dose di benaltrismo: bisogna tenere presente che l’investimento in arte e cultura di cui si parla NON ESCLUDE altre spese. È possibile trovare un equilibrio tra il miglioramento dei servizi pubblici e il sostegno alla cultura ed è quello che quest’Amministrazione sta facendo. I 3 milioni destinati al quadro non hanno intaccato altri capitoli e l’Amministrazione dispone ancora di un generoso avanzo di bilancio che consentirà altri tipi di intervento.

Sono sicuro che gli stessi manifestanti in futuro potranno apprezzare il valore di questa scelta accorgendosi di come essa contribuirà allo sviluppo di una comunità più viva e vibrante.

L’altro giorno, ai margini dell’evento sul turismo organizzato dal S.A.L. a Riva del Garda, ho ricevuto molti complimenti per l’operazione, che da una parte contribuirà ad attrarre sul nostro territorio altri investimenti (si pensi ad esempio all’ambizioso recupero di Villa Angerer); dall’altra garantirà di spostarsi verso quel “turismo di qualità” a cui tutti noi puntiamo: non certo un turismo elitario rivolto ai più abbienti ma un turismo meno “predatorio”, più rispettoso dell’ambiente, della cultura e dell’identità della nostra città; dall’altra ancora, per me la più importante, sarà una preziosa eredità per le nostre cittadine e i nostri cittadini del futuro: l’arte è indispensabile per garantire il benessere collettivo, per l’educazione e per la crescita di una società più consapevole e aperta. Ci siamo persino lasciati con l’obiettivo di lavorare assieme ad una serata con un ospite molto conosciuto al grande pubblico per parlare dell’importanza degli investimenti culturali.

Io mi chiedo con che credibilità possiamo rivolgerci alla Provincia per chiedere grandi investimenti per lo sviluppo culturale del nostro territorio se noi come Comune non siamo i primi a crederci fermamente investendo in cultura in maniera importante?

Perché per questi 14 cittadini e cittadine è ‘vergognoso’ che il Comune spenda 3 milioni per un investimento culturale mentre è ‘auspicabile’ un investimento provinciale nell’ordine delle DECINE di milioni per rendere Villa Angerer e il suo parco un museo? Forse quelli non sono soldi pubblici? La Provincia, che si occupa a pieno titolo di ospedali e di edilizia abitativa, non ha priorità che a loro avviso siano più stringenti? Forse la questione è che il dipinto è un tema ‘mio’ mentre Villa Angerer un tema ‘loro’. Mi dispiace davvero per Civica Olivaia ma il tema è unico, ed è lo sviluppo delle potenzialità culturali del nostro territorio.

Ritengo che se avessero un minimo di onestà intellettuale, invece che criticare, le persone di Civica Olivaia sarebbero le mie alleate più fidate.

Considero ridicola poi la presa di posizione di chi dice “io non sono contro la cultura” ma poi vuole ridurre i finanziamenti destinati alla stessa. Tagliare i fondi alla cultura SIGNIFICA essere contro la Cultura, mi pare ovvio.

L’acquisto di questo dipinto è un evento storico per la nostra Comunità. Tra 50 anni io sarò sicuramente morto, le strade avranno maturato nuove buche, l’acquedotto sarà da rifare completamente, l’andamento demografico porrà esigenze completamente diverse da quelle odierne, gli edifici che ora ristrutturiamo saranno da ristrutturare di nuovo: Sole d’Autunno invece sarà lì, testimone di una Giunta Comunale che ha saputo spendersi con lungimiranza per il futuro. Io mi immagino già le ragazze e i ragazzi delle scuole davanti al dipinto, nel 2074, con un apparato multimediale di qualche genere che ricostruirà la storia dell’acquisto, con i vari post di Facebook, le pagine dei nostri giornali, gli audio dei nostri consigli comunali… chissà cosa penseranno quei ragazzi e quelle ragazze di chi, per mero calcolo politico, si opponeva ad un acquisto così significativo per tutte e tutti noi.

Vacca bianca all'abbeveratoio