È stato presentato sabato 23 marzo all’auditorium di Palazzo dei Panni il volume «Segantini: verso la luce», a cura di Niccolò D’Agati e con testi di Gianluca Poldi e Romano Turrini.
Lo spunto per questo volume è nato da un primo progetto pensato per presentare al pubblico l’opera «A messa ultima», recentemente acquistata dal Comune di Arco: gli studi condotti su questo quadro dal curatore scientifico delle esposizioni alla galleria civica di Arco, dott. Niccolò D’Agati, hanno portato alla luce tante e tali novità sull’opera segantiniana, che al primo progetto espositivo dell’estate 2022 ha fatto poi seguito una mostra ancor più importante, dal 12 novembre al 29 gennaio dell’anno successivo, la cui peculiarità è stata ripercorrere il passaggio di Segantini «dalla maniera scura alla pittura in chiaro». Alla luce dei notevoli risultati emersi della ricerca di D’Agati, quindi, anziché un catalogo per la presentazione di «A messa ultima» si è deciso di affrontare un ulteriore approfondimento (affidato al prof. Gianluca Poldi) e di pensare a una pubblicazione scientifica dedicata proprio al tema delle ridipinture e delle ricerche pittoriche che i dipinti di Segantini nascondono sotto gli strati superficiali di colore, specialmente nella fase di transizione dalla maniera scura alla pittura in chiaro. Dal momento che questa ricerca ha appassionato anche il Museo Segantini di St. Moritz, lo studio è stato condotto sia sui quadri della galleria civica arcense sia sulle opere di proprietà del museo svizzero, concettualmente collegate ai quadri della collezione arcense. Il risultato finale di questo percorso di ricerca è stato presentato sabato 23 marzo a Palazzo dei Panni.
La parte portante del volume, bilingue tedesco-italiano, è rappresentata proprio dal corposo studio del curatore Niccolò D’Agati dal titolo «Appena avrai intravisto questa luce» che ripercorre nel dettaglio e con un’accurata contestualizzazione il tema della mostra. Il secondo saggio, «Verità di scuri e verità di luce», è di Gianluca Poldi (Università degli studi di Bergamo), che si occupa della tecnica pittorica di Segantini tra gli esordi del 1879 al 1892 circa, quando da ormai alcuni anni era passato al metodo divisionista, nella peculiare declinazione che saprà dargli, anche alla luce delle indagini non invasive condotte su alcuni dipinti in mostra, che hanno portato a nuove evidenze sulla loro storia e sulla loro realizzazione. Il terzo contributo è dello storico Romano Turrini, che ripercorre la vita del pittore soffermando l’attenzione in particolare sui luoghi e sulle vicende che lo hanno segnato profondamente, a partire dai primi sette anni di vita ad Arco e dalla morte prematura della madre, caratterizzandone il percorso artistico e umano.
«Si tratta della prima pubblicazione edita da quando il Comune di Arco ha intrapreso la gestione diretta della Galleria civica -ha spiegato l’assessore Guido Trebo- un’opera importante e accurata dal grande valore scientifico, per una ricerca che è stata un punto di svolta che ha permesso al nostro museo di ridefinire il proprio ruolo come luogo di approfondimento dell’arte di Segantini durante la prima parte della sua carriera e, allo stesso tempo, ha stabilito l’inizio di un prezioso dialogo con il Museo Segantini di St. Moritz, il più importante al mondo quando si parla di Segantini. Un percorso che ci ha premiato con con l’attenzione crescente del pubblico e della stampa nazionale, che si è accorta del grande lavoro che qui si sta svolgendo. Anche per la campagna di acquisti, con cui abbiamo raddoppiato il numero di opere di proprietà del Comune, si è rivelata un grande investimento non solo per la promozione culturale ma anche per il patrimonio pubblico».
Il volume, edito dal Comune di Arco e dall’associazione culturale Il Sommolago, è disponibile al bookshop della galleria civica, al piano terra di Palazzo dei Panni.