È con sincero rammarico che dopo il mio breve saluto introduttivo non ho potuto ascoltare il concerto di Capodanno organizzato dal nostro Assessorato nel fastoso Salone delle Feste del Casinò.
A causa del recente intervento chirurgico che mi ha colto nel pieno delle festività non sono riuscito a stare in piedi per troppo tempo e ho dovuto armarmi di mascherina FFP2 per non rischiare di prendermi tosse o raffreddore… immagina cosa potrebbe vorrebbe dire per me fare un colpo di tosse a pochi giorni da un intervento alla colonna vertebrale…
Nel discorso iniziale ho voluto soprattutto porgere i miei più fervidi auguri per un Anno Nuovo ricco di gioia, salute e serenità al folto pubblico che aveva deciso di passare il pomeriggio con noi, assieme all’Orchestra delle Alpi diretta dal maestro Stefano Torboli.
La prima parte della serata è stata dedicata alle sublimi note di Grieg e Sibelius, che nel loro profondo lirismo sono sicuro siano riuscite a trasportare il pubblico attraverso la cultura e la storia della musica “d’Arte”. Nella seconda parte è stato scelto, come di consueto, di dar spazio alla leggiadria e all’eleganza dei valzer viennesi, ai quali i maestri Strauss seppero dare dignità sinfonica. Per l’Assessorato alla Cultura è estremamente importante poter offrire alle proprie cittadine e ai propri cittadini dei programmi musicali che possano consentire non solo il divertimento di una serata ma anche un approfondimento culturale, magari con l’ascolto di autori considerati più “sofisticati”. Lo scopo è quello di creare un pubblico sempre più consapevole e attento all’Arte, quella, appunto, con la “A” maiuscola.
È stato davvero un grande onore per me presentare il Maestro Stefano Torboli, alla guida dell’Orchestra delle Alpi. Lui, che non deriva da lignaggi aristocratici, non ha parenti importanti né è sostenuto da particolari appoggi politici, rappresenta a mio parere la quintessenza della meritocrazia – il principio che ho desiderato auspicare per tutti nel prossimo anno. Attraverso il suo impegno, la dedizione allo studio e l’amore per la musica, il Maestro incarna quel valore di riconoscimento del vero talento e del duro lavoro a cui tengo molto. Il suo successo non è frutto di favoritismi, di amicizie, di operazioni alla “Manuale Cencelli” ma di duro lavoro, di autentico merito.
Ho invitato il pubblico e incoraggio anche te, mentre leggi queste parole, ad abbracciare l’obiettivo di orientarti sempre di più verso la meritocrazia in questo nuovo anno.
Viva lo spirito di riconoscere e valorizzare chi eccelle nelle proprie competenze, chi si dedica con passione e chi, con umiltà e abnegazione, contribuisce al Bene Comune. Spostiamo la nostra attenzione dai legami di simpatia e connessione personale, per dare spazio a chi veramente brilla per le proprie qualità e il proprio impegno!